Mamma, papà,

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non so davvero come iniziare...

Anche i fiori più resistenti, prima o poi, appassiscono. Non ci è dato conoscere il motivo di quell'inaspettata morte, sapere perché improvvisamente uno splendido geranio si piega, si accascia sullo stesso terreno che lo ha tenuto in vita nel corso della sua intera esistenza.

E così come quel geranio rosso che anni fa osservava il sole affacciato alla mia finestra si è piegato e non ha più risollevato lo sguardo verso l'immensa stella, io ho smesso di guardare in alto.

Magari, proprio adesso, mentre leggete queste righe a fatica, costretti dalle lacrime a stringere gli occhi per mettere a fuoco le parole impresse sullo schermo, proprio in questo doloroso istante, i miei occhi sono puntati su di voi, magari vi sto osservando sperando che un giorno smettiate di stringere gli occhi a causa mia, sperando che possiate aprirli di nuovo.

Se solo questa fosse una lettera, fatta di carta vera e propria, oh, se solo lo fosse... vedreste le mie lacrime impresse fra una parola ed un'altra, avreste la tangibile prova dell'esistenza del mio dolore.
E invece sono qui, a premere un tasto dopo l'altro, immersa in un silenzio talmente profondo che quasi pare irreale, percepisco il battito del mio cuore, lo sento forte e chiaro, rimbomba nelle mie orecchie, si muove ritmicamente nel mio petto. Mi sembra di percepire anche il vostro, veloce, andare a sbattere tristemente contro la cassa toracica.

Concentrandomi, riesco persino a sentire il vostro profumo, lo sento sulla mia pelle, proprio come riesco a a sentire il vostro affetto.
L'ho sempre sentito, non avete fatto un singolo errore.
Non esiste cosa al mondo che io ami più di voi e spero che questo pensiero, per quanto banale, vi consoli, almeno in parte.

Non ho mai desiderato ferirvi, anche adesso, a pochi minuti dal mio ultimo respiro, non desidero farlo. Non l'ho mai voluto e mai lo vorrò. Voglio mettere fine al dolore, voglio mettere fine alle voci che hanno preso il controllo della mia mente da tempo, voglio questo e anche altro, ridonare a voi quella vita che ormai a causa mia non avete più.

Non voglio rinnegare i bei momenti, dicendovi che portavo una maschera anche negli attimi più belli, voglio invece confessarvi che ogni risata, ogni sorriso, ogni "vi voglio bene", ogni singolo istante, felice o triste, sereno o tormentato, ogni singolo istante, era reale.

Ho vissuto, davvero, e vi ho amato, l'ho fatto veramente.

E adesso mentre le mie mani tremano, mentre i miei occhi sono pieni di lacrime, continuo a convincermi di aver preso la decisione più saggia, sebbene dolorosa.
Le voci nella mia testa... Io non posso, non voglio continuare ad ascoltarle, a vivere con questo tormento, sono un'egoista, me ne rendo conto, ma questa, oggi, pare l'unica decisione sensata.

Con queste ultime parole, voglio salutarvi, sperando che Dio, un giorno mi concederà il privilegio di vedervi ancora.

Vi voglio bene.

Con amore,
il vostro debole fiore.

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